Dipendenza Affettiva

Una persona che dipende affettivamente dall’altro è profondamente convinta di poter esistere solo attraverso lo sguardo, l’amore e l’approvazione degli altri ed é convinta di essere priva di valore. Questo pensiero negativo su se stessi influenza profondamente le relazioni con gli altri. Appaiono estremamente gentili e pronte a tutto per soddisfare gli altri, convinte che i loro sforzi e la loro stessa sottomissione porteranno loro l’affetto e la valorizzazione dei quali hanno bisogno e dai quali sono dipendenti.

Foto di Ed Zilch da Pixabay

Le persone dipendenti vogliono piacere a tutti i costi per ottenere lo sguardo di approvazione che credono mancargli. Si trasformano in veri camaleonti cercando di essere ciò che non sono.

Nella storia delle persone affettivamente dipendenti si trovano spesso in fase evolutiva grandi carenze emotive che inducono un sentimento di incompiutezza.

Convinto di non poter riempire l’enorme vuoto che sente in se stesso il bambino, poi l’adolescente e più tardi l’adulto, inizia a credere che solamente l’altro sarà capace di riempirlo affettivamente, consentendogli così di diventare un individuo completo. Questa convinzione porterà incosciamente a ricercare un compagno o una compagna che potrà compensare queste carenze.

Un bisogno di attenzione tossico per la coppia.

Il dipendente affettivo fa di tutto per rispondere ai minimi bisogni del compagno/a, ma in cambio si aspetta apprezzamenti e una costante attenzione a loro. 

Se non si sente sufficientemente amato diventa furioso e frustrato, accuserà il proprio compagno/a di ingratitudine. Così facendo, il dipendente affettivo rischia di ottenere il risultato opposto a quello cercato. A causa della pressione che genera sulla coppia genera ciò che teme maggiormente, l’abbandono.

Se viene effettivamente lasciato il dipendete affettivo vede confermate le sue convinzioni sul fatto di essere privo di valore e interesse. Si mette abbastanza presto in cerca di un’altra persona che possa pacificare il suo doloroso sentimento interno innescando così una spirale nevrotica.

In alcuni casi anche il compagno/a del dipendente affettivo non adotta una posizione molto chiara: da questo tipo di relazione può ricavarne dei benefici secondari. Essere amato desiderato adulato da una persona che soddisfa tutti i bisogni e desideri può essere narcisisticamente valorizzante e consentire di riempire le proprie carenze affettive ed emotive. Questo può essere un danno potenziale per la persona dipendente perchè se il compagno/a ha bisogno di questa dipendenza non farà nulla per uscire da questa dinamica ma anzi inconsciamente farà di tutto per rendere questa persona ancora più dipendente.

Riconnettersi a se stessi per scoprire il propio valore

Tutti i comportamenti della persona dipendente riposano sulla convinzione della propria mancanza di valore. Abbandonare da soli una credenza così profondamente impiantata è difficile. Per questo è spesso necessario ricorrere all’aiuto di uno psicoterapeuta.

Nel corso della terapia il dipendente affettivo viene accompagnato verso la comprensione dei propri schemi di comportamento e la scoperta e il cambiamento delle fondamenta dell’errata credenza sul proprio disvalore. La terapia aiuterà a smettere di ricercare all’esterno, nelle relazioni con gli altri, delle risposte che non arriveranno mai invitando invece a rivolgersi verso le risorse personali fino ad allora misconosciute.

Il dipendente affettivo imparerà a riconnettersi con sè, con i propri desideri, bisogni ed emozioni riscoprendo così il proprio valore.

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